giovedì 19 maggio 2011

Assignement 6.4: Proxy!

...Girellando tra i post del professore che in questi ultimi periodi, causa studio, non ho avuto il tempo di leggere, mi sono imbattuta nell' assignement 6.4, ovvero quello che parla del Proxy..E' la prima volta che sento parlare di questo strumento, che mi sembra estremamente utile, sopratutto per noi (si spera) futuri medici..La questione della scarsa, o meglio settoriale, diffusione delle scoperte più recenti o delle innovazioni in ambito biomedico è un problema a mio parere grosso, sopratutto in un campo come questo, dove il continuo aggiornamento è fondamentale. E il proxy può essere di grande aiuto: consente infatti, modificando alcune impostazioni Internet del computer di casa, di accedere ad articoli scientifici altrimenti acquisibili solo abbonandosi alle riviste che redigono questi testi (e spesso con costi molto elevati). Questo sistema non fa miracoli: molte pubblicazioni restano fruibili solo dietro pagamento, però a mio parere resta lo stesso un buono strumento. Nonostante al momento, dato anche le mie attuali conoscenze, tutta l'enorme quantità di informazioni a cui si può attingere grazie al proxy e quindi a PubMed (di cui parlerò nel prossimo post), mi possa sembrare nella stragrande maggior parte dei casi incomprensibile, sono sicura che si rivelerà senz'altro utile per preparare la tesi, e poi nel proseguimento della formazione. Sono insomma davvero contenta di essere venuta a conoscenza di questo servizio offerto dal cyberspazio! Ciao ciao!

mercoledì 4 maggio 2011

Assignement 1coda: Internet e la libertà d'informazione

Una degli aspetti, che reputo tra i più positivi di Internet, è senza dubbio la possibilità di liberarci dall'informazione "piovuta dall'alto" e che dobbiamo prendere come ci viene scodellata , come quella fornita da televisione e giornali. Io guardo quotidianamente il telegiornale, tuttavia ogni tanto mi capita di avere qualche dubbio sulla totale veridicità o meno delle notizie che vengono passate , o meglio sulla presenza o meno di qualche forma di filtro che alteri (anche solo parzialmente) un fatto, per ragioni di tipo economico, politico, totalmente estranee insomma al principio di trasparenza dell'informazione. La rete può aiutarci molto in questo tentativo di guardare oltre : abbiamo infatti a disposizione una sterminata quantità di informazioni, di fonti da cui documentarci. Certo in un mondo così vasto, la possibilità di imbattersi in errori, notizie fallaci è alta: abbiamo però a nostra disposizione la possibilità di osservare un determinato fatto da tantissimi punti di vista, da ognuno dei quali possiamo tirar fuori qualcosa (l'intero è più della somma della sue parti), e crearci una nostra personale interpretazione. Non sono iscritta a Twitter, non so bene come funzioni, però mi pare un servizio utile, anche perchè mi sembra che dia un certo dinamismo, possibilità di intervento nella rete informativa... Un' alternativa più che valida alla televisione!

lunedì 2 maggio 2011

Assignement 3:Coltivare le connessioni!

Dopo tanto alla fine è arrivato anche per me il momento di affrontare l' assignement 3.....Trovo "Coltivare le connessioni" un testo interessante, anche perchè pone questioni su cui non mi ero mai soffermata a riflettere.....Condivido innanzitutto l' idea delle "reti", e della loro continua evoluzione.....non è assolutamente facile restare "al passo coi tempi", e qui mi riferisco sopratutto a quella enorme connessione che è internet, senz'altro una delle più grandi scoperte degli ultimi periodi. Innegabile il fatto che questo abbia aperto le porte ad un mondo tutto nuovo, con annesse incredibili opportunità. Bisogna però saperle sfruttare con intelligenza: penso che sia necessario (e mi riferisco anche più in generale) guardare al nuovo, senza però abbandonare cosa di positivo c'era prima.... Da qui l’importanza del messaggio “coltivare le connessioni".. Connessioni che, come molti hanno scritto, sembrano non essere più curate o mantenute già da chi ha il compito di formare nuovi cittadini, e cioè dall'istituzione scolastica. Nella nostra generazione si sta infatti vivendo una sorta di inaridimento nella diffusione della cultura, nonostante l'esponenziale aumento della disponibilità delle fonti: a questo incremento di quantità (a cui internet ha dato un enorme slancio) è andato a corrispondere una standardizzazione, appiattimento della qualità. Molto bella a questo proposito l'immagine del maestro nella descrizione di "Coltivare le connessioni", secondo la quale

 "Il vero maestro si disinteressa della quantità ma solo
della qualità, perché la quantità sarà affare del giovane ma è sulla ricerca della qualità che il maestro può essere utile."

Io nella mia carriera scolastica ho avuto la fortuna di incontrare persone del genere, non molte, che però sono state capaci di insegnarmi molto di più che la semplice nozione, che resta impressa fino al giorno del compito o esame e al massimo poco più. Penso che queste siano persone che hanno deciso di intraprendere quel mestiere per passione e non solo per lo stipendio a fine mese..E uno dei messaggi più importanti che possono avermi lasciato è la capacità di interessarsi, di andare oltre alle cose, di non soffermarsi sempre alla prima impressione. Un pò come l' "I care" di Don Milani insomma..
Diventa sempre più necessario che ognuno di noi si crei da sè le proprie connessioni, secondo le proprie priorità: dobbiamo imparare a "attraversare il bosco", scegliendo quale aspetto di questo portarci dietro. Infatti, come è scritto anche nel saggio 

"nessuno può credere che per conoscere quel bosco sia necessario conoscerne esattamente tutti gli alberi, uno per uno, le loro forme, età e posizione. Tutte le piante. Tutte le foglie di ciascuna pianta. Tutti gli animali e dove si trova e cosa fa ciascun animale in ogni istante. Tutte le pietre. Tutte le particelle."


Internet, e così la tecnologia in generale, ci fornisce sicuramente un ottimo mezzo di ricerca, per creare, e mantenere le nostre "connessioni" , siano queste "umane" o di altro tipo: basti pensare ai social network, che, in tempo reale ci permettono di rimanere in contatto con persone che altrimenti non vedremmo o potremmo sentire tanto spesso, oppure alla facilità con cui possiamo acquisire informazioni, o rimanere aggiornati su ciò che ci accade intorno. Il modo stesso di comunicare è cambiato in maniera esponenziale, però, secondo me non sempre in meglio: si tende a rendere tutto più veloce, più spersonalizzato, alle conversazioni "faccia a faccia" spesso si preferisce mail, chat e quant'altro, l'intermediario di uno schermo insomma..Alcune volte dovremmo tornare ad apprezzare tante piccolezze, a cui spesso, nella caotica quotidianità, non facciamo più troppo caso..
E, per finire, mi è piaciuta molto anche l'idea del PLE, dell'apprendimento personale..penso che se davvero venisse applicata alla scuola, questa acquisterebbe un grande valore aggiunto...!!
E con questo ho concluso...Ciao a tutti!!